Cuir de R’Eve ~ David Jourquin
Ti prendono per mano e ti traghettano in porti soffusi di vapori rassicuranti e teneri. Ti abbracciano e ti accarezzano con accordi intrisi di dolcezza. Rimangono con te fino a dissolversi in una scia trasparente: sono i profumi poudré, fragranze cocoon che inducono a una salutare recessione in un mondo ancora pulito, limpido, infantile. Conosciute anche come “cipriate” per la loro affinità con il profumo delle ciprie d’antan, queste fragranze piene di grazia non devono essere confuse con i profumi “chypre”, che appartengono, invece a una specifica categoria connotata da muschio di quercia, cisto, patchouli, bergamotto ed essenze floreali, il cui capostipite fu Chypre di François Coty.
I profumi poudré non fanno parte di una vera propria famiglia olfattiva, secondo la classificazione classica dell’Osmothèque: sono contraddistinti, piuttosto, da una sfaccettatura che rivela il loro lato morbido, ovattato, soffice e carezzevole, pur non snaturandone l’appartenenza ad alcune famiglie dell’ortodossia olfattiva. Essi nascono come ambrati, orientali o nella maggior parte dei casi come fioriti, legnosi, verdi, per poi assumere caratteri poudré mediante l’inserimento nella piramide olfattiva di alcune materie prime che danno vita alla caratteristica scia talcata.
Il Nez si serve del burro di iris, della violetta, dell’assoluta di mimosa, dell’assoluta di cassia, di eliotropina, della fava tonka, della vanillina, di muschio bianco e di altre materie prime atte a dare la sensazione di una morbidezza leggermente polverosa, mandorlata, tipica delle polveri usare per sbiancare la carnagione e dei belletti. Molto spesso vengono inseriti anche accordi che danno l’effetto “polvere di riso”.
Vi sono fulgidi esempi di profumi dalla nuance poudrée, solo per citarne alcuni d’epoca, Heliotrope Blanc di L.T. Piver (1850), Aprés L’Ondée (1906), Vol de Nuit (1933), Shalimar (1925), L’Heure Bleue (1912) di Guerlain, e più recenti Meteorites di Guerlain, Loukhoum di Keiko Mecheri, Oriental Flower di Montale, Vanille d’Iris di Ormonde Jaine, Naiviris di Huitiéme Art, Acqua Incanta di Gritti – Venetia e i talcatissimi Teint de Neige di Lorenzo Villoresi e Poudré di Jovoy Paris. Tutte le fragranze citate hanno in comune l’identità femminile: infatti la sfumatura poudré quasi sempre si accompagna a formule seducenti e allusive, generalmente meno adatte all’uomo.
Il giovane talento David Jourquin sfida ancora una volta le regole della profumeria classica e osa un ensemble molto audace: rendere soffice e poudré una fragranza che appartiene alla famiglia Cuoio.
Con Cuir de R’Eve l’immagine che Jourquin ci offre è quella di una donna appassionata d’arte, forte, libera, e tuttavia molto tenera. E’ evidente il riferimento affettivo alla madre che – ricorda il giovane disegnatore di moda – ogni mattina lo avvolgeva nel suo abbraccio, da cui egli aspirava il profumo dolce materno, unito all’odore leggermente pungente del soprabito in morbida pelle che lei indossava. Una donna eccezionale che ritorna anche nel nome che David Jourquin ha voluto dare al profumo, alludendo con un gioco di parole a una donna molto femminile (Eve) e contemporaneamente a un sogno (Rêve).
Pur appartenendo alla categoria dei Cuoiati, la nota lievemente acre e secca che costituisce la peculiarità di questa famiglia olfattiva dalla netta inclinazione maschile, in Cuir de R’Eve si ammorbidisce, si illanguidisce, diventa avvolgente e rassicurante come l’abbraccio della madre, avvolto in un manteau di pelle scamosciata. Il Naso di Cuir de R’Eve – Cecile Zarokian – rivisita la formula classica dei Cuir mitigandola con il tono leggermente acidulo delle bacche rosse e la sensazione velour della vaniglia e dell’eliotropo. Essi ammansiscono il tono pungente e leggermente aggressivo dei chiodi di garofano in testa, bilanciando con l’iris la tonalità astringente e ruvida della concia.
Il risultato è un taglio di morbida suede, che veste la persona a guisa di tessuto molto fluido, avvolgente come un drappo, celando con garbo la sua origine animale. Dopo le scorribande olfattive verso il cuoiato marino (Cuir Caraibes), il cuoiato barocco (Cuir Venitien), il cuoiato mediterraneo (Cuir Solaire) e il cuoiato agrumato (Cuir Mandarine), David Jourquin può permettersi ora un piccolo languore, regalandoci un cuoio soave di grande raffinatezza, vaporoso, aggraziato. Dedicato alla donna, Cuir de R’Eve non disdegna di distendersi mollemente su una pelle maschile: diventerà un cuoiato poudré sicuramente più tonico, accentuerà le note del patchouli, del pepe rosa e del chiodo di garofano, rimanendo garbato, affettuoso e accattivante.
Il flacone simbolo della Maison in Cuir de R’Eve si veste di pelle di un caldo color amaranto, con il collo decorato da una rosa in raso nero, sigillato dal semplice e solido tappo in legno nero.
Piramide olfattiva Cuir de R’Eve – David Jourquin
Note di testa: bergamotto, pepe rosa, chiodi di garofano;
Note di cuore: eliotropio, iris, bacche rosse
Note di fondo: cuoio, patchouli, vaniglia
Concentrazione e formato Cuir de R’Eve – David Jourquin
Eau de Parfum, 100 ml
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