Crimson Rocks (Amouage). Un crepuscolo liquido tinto di rosa e miele di giuggiole
La Reinassance Collection di Amouage è stata una delle poche piacevoli sorprese dell’annus horribilis 2020. Uscita a novembre sorprendendo tutto il settore, è composta da quattro fragranze – Ashore, Enclave, Crimson Rocks e Meander – ed è ispirata proprio dal Sultanato dell’Oman stesso, regione di provenienza del brand.
Il gioiello del Medioriente offre scenari naturalistici da togliere il fiato e da sempre evoca nei viaggiatori suggestioni pittoresche rese preziose da contorni, colori ed essenze unici al mondo. Ma il titolo della collezione non può ovviamente riferirsi solo alla maieutica emozionale provocata dall‘Oman; considerate le recenti vicissitudini di rimaneggiamenti nella direzione creativa di Amouage, “rinascimento” presuppone un’evidente consapevolezza di frattura con quanto prodotto in precedenza.
Di fatto, uno spirito di rinnovamento si respira ad ampie boccate testando le nuove fragranze e non solo in termini di note impiegate. In sintonia con i villaggi dell’Oman che benché saldamente ancorati alle tradizioni millenarie sorprendono i visitatori per lussi futuristici privi di sbavature, così Amouage pare virare volutamente da una concezione elitaria della profumeria ad una fruibilità di stampo più artistico e d’ampio respiro; si designa così un immaginario trait d’union tra i fasti indimenticabili dei suoi classici e la fresca vocazione di modernità dell’ultima produzione.

La Renaissance Collection si appoggia su una vertiginosa quanto salda architettura olfattiva che installa a ridosso del compassato rigore qualitativo una tecnica compositiva che privilegia un tocco leggiadro e “animico”. La vibrazione ispirazionale di Amouage corre come un’onda elettromagnetica nel vuoto e si incanala in Crimson Rocks, irresistibile delizia liquida del Naso Domitille Michalon Bertier, che incarna alla perfezione il rinnovato gusto estetico del brand.
Le Crimson Rocks (montagne cremisi) del nome fanno riferimento alla catena montuosa di Al Hajar che si estende per ben 300 km nell’Oman settentrionale. Un tracciato di vette imponenti e veri e propri canyon si alterna ad altopiani di inspiegabile bellezza in cui natura, storia e artigianato convivono in maestosa armonia. All’interno delle Al Hajar famosa è la zona in cui si trova Jabal Akhdar (montagna verde), così chiamata per via delle vaste coltivazioni di rose e i frutteti. Da aprile e fino a maggio inoltrato, qui si assiste allo sbocciare della rosa damascena, base di molti profumi omaniti ma anche prezioso ingrediente dell’halwa, specialità locale di acqua alle rose zuccherata e speziata. Durante i mesi di fioritura, i crinali si tingono del cremisi intenso e caldo dei petali variegando di nuance accese e profumo inebriante il fresco clima montano. Nell’ora del crepuscolo la commistione di cromatismi paesaggistici, fragranti aromi e immensa pace dello spirito s’accresce fino a raggiungere l’acme dello struggimento sensoriale. Il momento è narrato in gocce di suprema raffinatezza in Crimson Rocks, che di questo tramonto è puro distillato.

“Così quanto ebbe più d’amaro al fiore,
Tanto è più dolce poi nel frutto amore.”
Rinascimento italiano, Pietro Bembo (1470-1547)
È il Naso Domitille Michalon Bertier a rivelare di aver utilizzato per Crimson Rocks due differenti e innovative estrazioni di rosa in modo da consentire alla più regale delle essenze di svelare sfaccettature inedite di se stessa in due differenti momenti, ossia nell’envol e successivamente nel cuore della fragranza. Il fiore si presenta dunque serico e piuttosto piccante per poi invaghirsi di un’eco fruttata che le donerà in pegno d’amore minuscoli cristalli di zucchero aromatico. In effetti, l’incipit è simile al delicato alito che dischiudono le timide corolle colte nell’intimità del loro sbocciare.
Dopo l’abbraccio rovente del sole pomeridiano, eccole riprendere fiato grazie alle carezze del venticello vespertino; giocose e innocenti, le roselline sorridono ancor di più alla vita che gli si spalanca innanzi quando vengono abilmente asperse dal crioestratto di pepe rosa nel suo sferzante incedere speziato. L’irriverente ma virginale chiacchiericcio dei boccioli riempie le narici di uno sfarfallio puentilista; è con l’immediato crepitare cremisi della corteccia di cannella che l’alone rosato si trasforma in un soffuso rossore. La cannella divampa galoppando per un frangente come protagonista, sorprendendoci con un inedito entrelacement che avvinghia il profumo all’atmosfera crepuscolare montana omanita, fresca e astringente.
Nel cuore ci si aspetterebbe a questo punto una escalation di gradazione fino alla consueta opulenza e saturazione tipica del brand; invece, come da tramontare che si rispetti, la piramide segue gli intarsi ricamati dalla luce sulle rocce millenarie di Jabal Akhdar, guadagnando in rotondità e perdendo i contorni appuntiti. Il cremisi acquista un riflesso ocra attraverso l’incantevole accordo del miele di giuggiole, frutto tipico della zona. Il sapore di questa ambrosia araba è gustosamente in bilico fra il dolce e l’acidulo e, approfittando del calar del sole, con castissima indole, bacia i petali di rosa. Dall’incontro d’amore, l’acidulo delle giuggiole si matura in retrogusto di dattero; la nota alterna quindi buffetti zuccherini a impeti silvestri per poi ammiccare fugacemente al nostro palato facendo leva sulle sue rinomate doti afrodisiache.

Ma la sera scende a falcate di leopardo sulle alture dell’Al Hajar; per le rose fiaccate dai primi amoreggiamenti è giunta l’ora di chiudersi in un bel sogno floreale. La montagna cancella il cremisi agguantando il gessetto del muschio di quercia; tempo di umida calma, sereno ritorno al battito della terra. Il vento spira scuotendo gli alberi e infiltrandosi negli wadi, smerigliato di verde come il prezioso vetiver del fondo. Con le rose in grembo e una languida goccia di miele sulle labbra ci copriamo le spalle e, infinitamente in pace, ci godiamo gli ultimi passi di danza di un crepuscolo indimenticabile e di un fondo saldamente ancorato alla legnosità del cedro dell’Atlante.
Crimson Rocks stupirà gli appassionati di Amouage per la tessitura di rimarchevole eleganza che aggancia la performance eccellente dei classici del brand a un’allure lussuosa ma estremamente soffusa e cangiante. La scia “educata” ingolosisce più che imbeccare chi ci circonda, destreggiandosi sui canoni di una sontuosa discrezione.
Dotata della medesima maestosità delle montagne cui si ispira, questa eau de parfum dona enorme soddisfazione a partire da un indosso giornaliero sino all’aperitivo galante, sia esso fra compassati “senior” che fra guizzanti giovani. Per una collezione che si chiama “rinascita”, questo è un lancio che costituisce di per sé già una nuova pietra miliare.
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Una descrizione avvolgente da far fantasticare immaginando il panorama… È sentirne il profumo….. Complimenti….
La chimica,si manifesta,introducendo, 1 oggetto che si odora, si palpa ,ha la capacità di farti sognare un opera unica nel suo genere
Una descrizione meravigliosa una storia, un sogno colorato, profumato, che segui con la curiosità di conoscere, come una favola, come un amore in una dolce fine