Crime. L’Amore è “criminale”: parola di Franck Boclet
Dopo un passato come manager di produzione per Kenzo e un’esperienza come direttore artistico del dipartimento maschile di Ungaro, il parigino Franck Boclet fonda nel 2011 la propria Maison di sartoria maschile, caratterizzata da un cipiglio alternativo e controcorrente. Nel 2013 inaugura anche la sua prima linea di fragranze, ma la capsule manifesto dell’eclettico Boclet è sicuramente Rock & Riot (nomen omen) del 2015. Ne fanno parte creazioni dal sillage audace e l’evoluzione sovversiva, come Cocaine, Sugar, Rebel, ispirate al trasgressivo mondo del Rock.
Sia che si tratti di sartoria che di profumi, Boclet afferma la propria assoluta libertà dai dogmi imposti – Real style is to escape from al styles, ipse dixit – e Crime, la sua ultima creazione presentata a Fragranze 16, ne è ulteriore conferma.
La fragranza nasce in una sorta di linea spin-off di Rock & Riot, la Nude Collection; esplora olfattivamente le componenti irrazionali che si moltiplicano a dismisura quando l’Essere Umano cade preda del più efferato e dolce dei criminali: l’Amore. Il Sentimento per eccellenza è doverosamente insondabile, abissale e inaspettato; rivela sfaccettature incomprensibili di cui non afferriamo nemmeno il disegno.
Come l’amoreggiare può essere un delittuoso gioco di dolci cedimenti e violente rivalse, Crime si dipinge su pelle in toni chiaroscuro. La trama racconta di legami fra persone che sono agli antipodi fra loro, eppure si amano; caratteri forti e integri che si innamorano di asociali dal passato tragico e fumoso presente. Come la liason tra i due protagonisti di Uomini che odiano le donne, primo capitolo della fortunata trilogia Millennium di Stieg Larsson (Marsilio Editore, 2007); Crime potrebbe essere la scia perfetta che emanano Mikael Bloomkvist, affermato giornalista economico (splendidamente interpretato da Daniel Craig nell’omonima trasposizione cinematografica del 2011) e la disturbata hacker vittima di abusi sessuali Lisbeth Salander (altrettanto magica Rooney Mara che la incarna alla perfezione nel film di Fincher).
In particolare, Crime condivide con l’androgina e “multisessuale” Salander l’outfit cuoiato dell’accordo iniziale. Appena spruzzato sembra di affondare il naso nel chiodo della ragazza, che scricchiola ma che sa di segrete carezze promiscue. “La gente ha sempre dei segreti. Si tratta solo di scoprire quali”.
Il vivido cioccolato amaro che contraddistingue la composizione è già presente ma si lascia sottomettere; infatti, pungente come i piercing di Lisbeth, un oud mitigato da balsamiche venature di cedro colpisce e conquista le narici. È un incontro/scontro come quello con Mikael, un innamoramento per dis-attrazione; lo snap gourmand del cacao riemerge poi scavalcando le borchie. Tonka e latteo sandalo (con notevoli connotazioni di sudore “che odora di buono”) creano terreno fertile per una notte di desiderio selvaggio, di cruda e animalesca fusione di corpi e mondi opposti. “A notte fonda si svegliò sentendo di essere sola nel letto e guardò giù dal soppalco e lo vide seduto al tavolo, chino sul computer. Rimase a lungo a osservarlo, la testa poggiata sulla mano. Sembrava felice, e lei si sentì all’improvviso curiosamente in pace con la vita.”
È attrattivo e seducente Crime, ma confonde le carte in un continuo gioco d’ombre, fuggevoli sorrisi e mutismi incomprensibili che celano profondità. L’andamento del drydown viaggia in un suggestivo sottraendo; dopo le scintille e i sapori di cuoio intinto nel cacao resta solo l’essenziale, o l’esistenziale: oud in retroguardia, cedro in screziature percettibili come vene sotto pelle. È il momento della fermezza di un uomo tutto d’un pezzo fuori ma saturo di dubbi e fragilità nell’intimo; Mikael, denso come tonka e sandalo avvinghiati, è protettivo nei confronti dell’amante/amica come il favoloso eliotropio che affina la struttura in ovattati echi vanigliati in Crime.
Gli scarni scenari urbano-gotici perdono i contorni, le borchie e i sussulti violenti hanno media persistenza e si smorzano in una scia discreta ma tenace sui polsi. Un profumo complesso ed elegante come un abito da sera, ma per estetica e funzionalità prêt-à-porter; concettuale ma evocativo di fisicità, aspro ma a suo modo languido.
Gli intenditori di cioccolato amaro (anche i lutensiani aficionados di Borneo 1834) non potranno esimersi dal provarne un quadratino. Le donne ne saranno facile preda, anche se Franck Boclet lo ha declinato lievemente più su un versante maschile. Sì, Crime è per uomini, in effetti: per uomini che AMANO le donne.
Piramide olfattiva Crime (Nude Collection) – Franck Boclet
Note di testa: cacao nero amaro
Note di cuore: eliotropio, fava tonka, cuoio, oud
Note di fondo: oud, legno di cedro, sandalo, ambra
Concentrazione e formato Crime (Nude Collection) – Franck Boclet
Eau de Parfum – 100 ml
Lascia il tuo commento…
Una recensione da brividi. In perfetto #crimestyle. Grazie
Super!
Che dire?
Una recensione intrigante, intensa, ricca e dettagliata…..posso quasi sentire il “dark chocolate” pur non avendo mai provato il profumo….ma lo farò!!
Già il nome “Crime” svela e cela come sapientemente spiega Melissa…
Un profumo forse Sexy and Passionate allo stesso tempo….come non esserne attratti?
Talmente ispirata da “Crime” da uscire di casa ora e “rubarne” una bottiglia right now!!!!
Cacao amaro e oud… questo profumo deve essere esplosivo! Peccato non averlo potuto sentire a Firenze, ma mi fido della vostra descrizione! Franc Boclet è un marchio che ho scoperto da poco, Crime è una ragione in più per dedicargli più attenzione questo autunno. Ciao!