Conversazioni profumate con Stephane Humbert Lucas (seconda parte)
Dopo il nostro incontro a Milano, ci siamo così entusiasmate del progetto SoOud, diciamo anche rapite dal fascino di Stephane Humbert Lucas, che abbiamo deciso di inseguirlo fino a Parigi per fargli qualche domanda in più…
Lei è il creatore di Nez à Nez, qual é il trait d’union, il fil rouge, che lega il suo marchio a SoOud?
Direi nessuno. Solo l’amore del profumo lega le due marche. Sono un profumiere da Actors Studio.
Nez à Nez è una marca introspettiva che potrebbe corrispondere alla seguente immagine: Potreste percepire Stéphane Humbert Lucàs nuotare nei flaconi di Nez à Nez. Sono dei profumi carichi, colorati, oleosi, carichi di terebantine, spessi, drammatici, essi corrispondono alla mio periodo pittorico, un periodo introspettivo. Nez à Nez rappresenta uno stile di vita bohème, libero, piedi scalzi, il Marais, l’artista libero quale sono. Stephane Humbert Lucas e Nez à Nez sono quasi inscindibili.
Con chi ha collaborato per realizzare queste fragranze?
Ho firmato i profumi SoOud con l’aiuto del mio assistente parfumeur e collaboratore Oscar Toro, un uomo che ha fatto la storia dell’arte, al quale ho chiesto di pesare e collezionare tutte le mie piste olfattive. Sono stato in contatto telefonico con Henri, il mio maestro, il quale, nel corso delle mie creazioni mi ha permesso di chiudere le mie formule con delle parole, delle metafore, dei testi di Maupassant. Henri mi ha iniziato ai fiori da circa due anni, oggi dipinge il più chiaro dei suo tempo. Ha lavorato per molto tempo in un laboratorio conosciuto di Grasse ed anche per una maison giapponese situata a New York. Mentre il pittore diventa profumiere, il vecchio chimico diviene pittore, noi apparteniamo a delle generazioni differenti, noi siamo dei vasi comunicanti.
Per donare a SoOud un campo olfattivo e lessicale ho lavorato col Corano, due scrittori arabi, il consigliere dell’Imam della moschea di Parigi, un amico gioielliere, mia moglie e la designer Sandra Balanger. SoOud rispondeva alle mie voglie di andare a sfiorare il mondo del lusso. Mi sono dovuto recare a rue de Rivoli e a place Vendome. Un esercizio pieno e luminoso, poiché sono dovuto uscire spesso dal mio atelier nel quale ho la tendenza a rinchiudermi.
Come crede che i Nectars, nella fattispecie, dal carattere così potente e concentrato possano essere utilizzati dalle donne occidentali?
Non ne so nulla. Non vi è alcun desiderio di segmentazione nei miei profumi. E’ tutto l’opposto, se il concept è un imbuto, allora si io creo un concept. Mia moglie, che cerca di darmi qualche indicazione in termini di marketing mi ha lasciato completamente libero ancora una volta, però, le sue idee finiscono sempre per essere da qualche parte nelle mie creazioni e mia moglie è occidentale.
Come ha selezionato le materie prime di SoOud, cosa è stato scartato e cosa e stato tenuto per evocare lo spirito del Medio-Oriente?
Non ho paura della religione, mi sento a mio agio con le mie riflessioni spirituali e metafisiche. Per la creazione di SoOud non ho escluso nulla, mi sono concentrato sui nomi suggestivi che suggeriscono la bellezza dell’anima, ho ripercorso alcuni testi del Corano come si legge una leggenda, una storia, pur rispettando le convinzioni dei praticanti.
Nel nostro mondo di oggi in cui l’arte ha come icona di “The Skull”, mi rendo conto di come l’uomo divenga cosciente della sua mortalità, non si sente più immortale, egli giudica il suo prossimo, si protegge. Usare la parola burqa in questa famiglia di fragranze è un modo per me di diluire le incomprensioni e per evidenziare una paura illegittima, il burqa non fa parte del Corano, ma molti credono che sia il capo simbolo della donna orientale, ciò è falso.
Questa collaborazione si svilupperà negli anni, ci saranno altre fragranze? Prevede nuove collaborazioni?
Attualmente sto lavorando con alcuni cantanti artisti che sono stati sedotti dalla bellezza e dal sulfureo di SoOud. Ho intenzione di fare partecipare un’ artista che indossa un velo integrale per illustrare SoOud in alcuni giornali. Questa non è una campagna, ma di fotografia d’arte. L’Arte non supporta il divieto. Sto lavorando a due nuovi profumi, dei quali aspetto attualmente due materie primordiali e rare provenienti da un laboratorio che ha ricevuto la mia richiesta.
Quali sono i materiali utilizzati per realizzare il packaging?
Sono stato ispirato da celebri case di gioielli, per le costruzioni di vetro e acciaio dei paesi ricchi del Medio Oriente, ho voluto un packaging lussuoso ma sobrio per non mettere in ombra gli stessi profumi, perché io sono un profumiere prima di tutto. Le bottiglie sono laccate ma non totalmente a simboleggiare il velo integrale, il niqab che svela solo gli occhi di chi lo indossa. I colori dei flaconi cadono sotto la soglia percettiva, il bianco per la luce ed il nero per la profondità.
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stile unico … raffinato e colto ….roba d’altri tempi senza mai oltrepassare la sottile linea che divide l’avanguardia dal passato che ci rappresenta .. la tua virtù è stata e sarà fare la differenza ! sei grande