Casta Diva ~ Nobile 1942
Una luminosità perlacea inonda la figura di donna dal nobile portamento, che ritta in mezzo alla radura, a braccia levate in tono supplice, rivolge la preghiera all’astro immoto.
Casta Diva che inargenti
Queste sacre antiche piante,
A noi volgi il bel sembiante
Senza nube e senza vel.
Tempra o Diva,
Tempra tu de’ cori ardenti,
Tempra ancor lo zelo audace,
Spargi in terra quella pace
Che regnar tu fai nel ciel.
Sono i versi del cantabile tratto dall’Atto I dell’opera di Vincenzo Bellini “Norma”, con cui Norma, sacerdotessa druida nella Gallia occupata dai Romani, si rivolge alla Luna, divinità femminile potente, inquietante, arcana, che possiede la facoltà di influire sulla nascita e sulla morte, fissa e presente. Le si rivolge in modo inerme, profondamente umano, appellandosi a lei come alla “dea casta”, lei, che ha infranto il voto di castità partorendo in segreto due figli generati con il proconsole romano Pollione. Quando questi si innamora di Adalgisa, Norma, disperata, prega la Luna, chiedendo accoratamente un po’ di pace.
Vincenzo Bellini, con questa sua opera lirica del 1831, disegna una figura femminile tragica e impavida, che affronta la pena di chi è consapevole di avere sfidato regole cui non si transige, e se ne assume la completa responsabilità, fino alla morte.
Con la sua creazione Casta Diva, che riprende l’appellativo della Luna nell’omonima opera lirica, Nobile 1942 rende omaggio per la terza volta al mondo della musica: con Cafè Chantant, ha raccontato la vita di un localino per signorotti di inizio ‘900, con toni leggeri e un po’ impudenti; con La Danza delle Libellule ha raccontato la bella fiaba dell’Hotel du Parc, ossequiando l’omonima operetta di Franz Léhar, con una composizione piena di brio e di gioia; con Casta Diva vuole trasmettere la potenza della voce del soprano che innalza all’astro la sua solenne e accorata preghiera. Da un testo così denso di significati che coinvolgono l’essenza femminile, il brand italiano ha tratto l’ispirazione per la realizzazione di un capolavoro fragrante ricco di pathos.
Casta Diva è una fragranza che vibra come la voce di Norma, mentre si eleva verso il cielo freddo e illuminato dalla luce argentea della divinità, dapprima in sordina, quasi un sussurro, per poi impennarsi in un grido acuto di dolore e preghiera, con note fiorite di grande impatto, ognuna protagonista e ognuna perfettamente in sintonia con le altre. Il jus, come il canto di Norma, acquista forza mano a mano che i calici sbocciano, letteralmente, dalla formula e spandono tutt’intorno il loro aroma. Il gelsomino egiziano è il primo fiore che si percepisce distintamente, subito seguito dall’esotico effluvio del frangipani. Fiore ceroso e perfetto, il frangipane appartiene alla famiglia delle Apocynacee (America tropicale), cui appartiene anche l’oleandro.
Pare che il nome latino della pianta – Plumeria – origini dal nome del botanico Charles Plumier, scopritore della specie. Secondo una leggenda un veggente predisse al ricercatore francese che per diventare ricco avrebbe dovuto cercare un fiore dai colori della luna nuova e dalla fragranza sovrastante l’anima. Quale fiore più indicato, quindi, da inserire nella piramide di questo profumo potente, se non quello che riassume le caratteristiche drammatiche e profonde volute da Vincenzo Bellini per la preghiera della sua sacerdotessa druida? Al frangipane e al gelsomino si accompagnano in apertura note verdi, con voce corale, seguite da effluvi sontuosi di ylang-ylang, e quelle più volatili, esperidate di neroli, infine fruttate di osmanto, in un chiaroscuro tormentato di chiara luce argentea e profondo blu notturno.
Casta Diva non è un profumo che esplode immediatamente: come vuole la tradizione, il cantante lirico non deve indossare profumi che possano interferire con le voci dei protagonisti. La fragranza accompagna in modo ideale la preghiera di Norma. Parte quasi trattenuta, appena un sussurro, per poi diventare chiara, decisa, ed esplodere letteralmente con la fioritura del frangipane. La formula è mirabilmente fissata nel fondo con l’uso misurato del muschio animale, dell’ambra e della vaniglia. Le materie prime utilizzate ne fanno un blend di ineffabile ricchezza, stregato e conturbante.
Casta Diva è una fragranza complessa, che si ispira a una grande opera tragica, ma che tuttavia non ne ripropone la triste ineluttabilità: il jus creato dal Naso Marie Duchéne dona a chi lo indossa un’allure splendente e scintillante come la luce misteriosa della grande Dea.
Il profumo si trasforma in continuazione, è inquieto come l’animo di Norma, ma come la sacerdotessa è ricco di fascino: i fiori inebrianti che lo compongono sono un manifesto della scelta della donna. Norma ha rinnegato la morte sociale cui era destinata, e ha scelto l’amore e la vita dei suoi figli, pur sapendo che la sua fine sarebbe stata terribile. La druida è una figura piena di dignità, che celebra la vita, che chiede tregua alla sofferenza proprio perché estremamente viva e la creazione di Nobile 1942 ne vuole esaltare il lato vitale e sensuale, trasgressivo e materno, inerme, ma consapevole e adulto.
Il colore scelto per il packaging di quella che fa parte della collezione Fragranze Supreme è di un azzurro sereno, non cupo, né polveroso: un azzurro che ricorda il “Bleu Marie Antoinette”, con il quale erano tappezzate le pareti del boudoir della regina al Petit Trianon.
Piramide olfattiva Casta Diva – Nobile 1942
Note di testa: note verdi, ylang ylang
Note di cuore: gelsomino, neroli, frangipane, osmanto
Note di fondo: muschio bianco, muschio di quercia, ambra, vaniglia
Concentrazione e formato Casta Diva – Nobile 1942
Eau de Parfum, 100 ml
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