Effetto Notte (François Truffaut) nelle note di Cadjméré (Parfumerie Generale)
L’atto creativo, presente in ogni forma d’arte, contiene in sé un potenziale esplosivo capace non solo di ammaliare ma di moltiplicare le percezioni in coloro che ne fanno esperienza, contaminandone i sensi: là, dove l’immagine viene apprezzata tradizionalmente dalla vista, essa può traslarsi fino a raggiungere l’odorato, sprigionando una reale impronta olfattiva. Questa rara sinestesia della bellezza è ciò che si materializza in un felice incontro tra Effetto Notte, la più significativa pellicola del cinema francese e la fragranza Cadjméré 18 della Numbered Collection di Parfumerie Generale.
Nel 1973, François Truffaut porta sul grande schermo la storia del regista Ferrand e il suo film “Vi presento Pamela”; tra un ciak e l’altro, l’evoluzione del racconto cinematografico viaggia in parallelo con le riprese e la vita privata di tutta la troupe, in un sublime gioco di specchi tra realtà e finzione. E’ un’incendiaria dichiarazione d’amore per lo scintillante e caotico mondo che circonda la settima arte e per la donna, poiché per il più poetico dei registi il cinema è femmina, soggetto principale e motore di tutta la sua opera.
L’attenzione all’etereo femmineo e il gusto gioioso per il contrappunto sensoriale accomuna, fin dalle premesse, la composizione di Pierre Guillaume per Parfumerie Generale alla pellicola del regista francese: il primo con l’artificio linguistico cashmere/méré/mer, metaforica fusione tra il rassicurante abbraccio materno, la profondità conturbante del mare e il calore della più prezioso dei tessuti, il secondo utilizzando nel titolo un raffinato inganno retorico. “Effetto Notte” è una tecnica cinematografica che permette di rendere notturna una ripresa fatta di giorno grazie all’utilizzo di un apposito filtro. Sottotesti olfattivi e visivi che sorprendono all’unisono il naso e la mente dello spettatore, partendo da due diversi mondi artistici.
La composizione orientale-legnosa di Cadjméré dissolve poco a poco la parete immaginaria che separa il pubblico dalla rappresentazione per rivelare un flash olfattivo dirompente: tra i velluti dei camerini, i bouquet di ammiratori sconosciuti odorano della nota speziata e fiorita del legno di rosa e il tocco asciutto di una vaniglia lattescente, carezzevole come un bacio, a ricordarci che è proprio il cinema il mestiere dove si ama e ci si bacia di più.
Il vero e proprio cortocircuito sensoriale tra profumo e film si compie nei primi piani di Valentina Cortese/Séverine e Jacqueline Bisset/Julie, attrici di rango e moderne figure femminili: l’effervescente e svagata Séverine, che vive a champagne e desiderio di antichi sguardi maschili, svela la sua irrequieta natura nel contrasto balsamico e bluastro del mirto e la voluttuosa cremosità del sandalo mentre la giovane Julie, dallo sguardo obliquo color verde chiaro, racchiude in sé il languore rotondo e floreale dei semi di ambretta e la sensualità umbratile della resina di cipresso del Kenya, un mistero aromatico di linfa e di legni.
Tra note e fotogrammi vi è una fluida e continua alternanza di dolcezza e asperità e, in questo caleidoscopico e riflettente rimando femminile dei sensi, non si può che rimanere perdutamente conquistati da due opere che parlano d’amore, d’arte e l’altra metà del cielo, quella che per Truffaut è un po’ maga o forse ha solo molta, molta immaginazione.
Grazie anche al suo profumo.
Effetto Notte (La nuit américaine)
Regia di François Truffaut – Francia (1973)
Con: Jacqueline Bisset, Valentina Cortese, Jean-Pierre Aumont, Jean-Pierre Léaud.
Cadjméré 18 – Parfumerie Generale (2007)
Genere: Orientale-Legnoso
Note olfattive: mirto, linfa, resina di cipresso del Kenya, legno di rosa, sandalo, vaniglia, semi di ambretta.
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Sorpresa da un approccio originale a un abbinamento altrettanto originale, proposti con un linguaggio che scorre come una pellicola. Sono un’appassionata di PG e sinceramente non avevo mai pensato a simili rappresentazioni per descrivere i suoi profumi. Un’immagine è piombata spontanea nella mia mente…e allora Un Crime Exotique che suggerirà mai?
Molto simpatiche le associazioni … Complimenti
L’arte è sinestesia, ma profumare un film (e visualizzare anzi vedere un profumo) con i miei “sensi” non l’avevano ancora raccolto…potrebbe essere un bel gioco e ci si allena all’arte, sia essa cinematografica che profumiera!
Confesso di essere ignorantissima in fatto di cinema e purtroppo non conosco “Effetto notte”. Ma pur non avendolo visto mi ha colpita la dicitura “rendere notturna una ripresa fatta di giorno grazie all’utilizzo di un apposito filtro”. In realtà questo mi rappresenta molto bene Cadjmere o almeno quello che ho sempre sentito di questo profumo. Almeno su di me è un po’ un ossimoro, oppure ha una doppia anima o almeno una doppia tonalità: sembra chiaro (la vaniglia, il cocco, il solare mandarino), ma poi ha zone d’ombra e scure (il cipresso, il mirto), per cui può sembrare che sia un profumo alla luce del sole, chiaro e caldo, ma c’è chi dice che è ambientato di notte e non ha la vera luce del giorno. Quale sarà il filtro in comune tra “Effetto notte” e “Cadjmere”?
Articolo davvero molto suggestivo. L’idea di un profumo e di un film che “contengono” amore e arte è brillante ed evocativa insieme.