C Eau de Parfum ~ Cristiana Bellodi
L’ultima kermesse della profumeria artistica svoltasi a Milano il marzo scorso ha confermato una presenza importante di marchi italiani che meritano di essere tenuti d’occhio, tra questi spicca senz’altro la maison Cristiana Bellodi, che ha riconfermato anche ad Esxence un talento tutto italiano per il bello e per le fragranze senza tempo.
L’alfabeto olfattivo di Cristiana Bellodi si compone di essenze eleganti e di carattere custodite in flaconi che rompono gli equilibri e le proporzioni classiche, proponendo un equilibrio estetico nuovo al quale ci si deve accostare facendo leva sulla simbologia antica e con una visione metafisica.
Eppure, la visione è chiara ancor prima di esplorare il profumo: il flacone totemico, dove la fragranza sorregge un tappo dodecaedrico imponente, ricorda le visioni di De Chirico e rimanda a quanto l’olfatto invisibilmente determini e sostenga le nostre scelte di vita, i nostri rapporti, i nostri ricordi. Ed è una memoria di inizio estate quella che ritroviamo in C, fragranza agrumata-aromatica della collezione. Un dipinto tutto italiano, fatto di colori saturi, di personaggi riaffiorati dalla nostra tradizione, di una cultura poetica che ci rende sognatori e un po’ incoscienti.
C come controcanto: è un’apertura fresca di bergamotto di Calabria e limone di Sorrento che dialoga con note delicate di peonia e gelsomino in una melodia ariosa, lieve come una brezza che corre lungo le vie di un mercato, che ruba l’odore del bucato steso ad asciugare e lo confonde tra gli agrumi scaldati dal sole.
C come centro: un cuore pulsante e corposo di incenso che raggiunge il sagrato quando le donne scivolano silenziose negli spazi bui delle navate per la vespertina, vetiver e patchouly che intridono i gilet degli uomini che si ritrovano sul far della sera, legno cedrino e sandalo come reminiscenza di rituali antichi sacri e profani che si perpetuano nel tempo e nelle persone creando un legame eterno di tradizioni, di solidità.
C come conforto: una chiusura con un fondo morbido di ambra grigia, baccelli di vaniglia e muschio bianco che dona alla fragranza quella rotondità che smorza la freschezza gioiosa che la caratterizza per tutta la sua evoluzione, esaltando completamente le note più calde finora incontrate, completando il dipinto olfattivo con un’evoluzione discreta ma che accompagna silenziosamente per molte ore.
E infine C come Cristiana che ha saputo ritrovare quell’italianità bella e creativa e l’ha infusa in un profumo che sa riportare a ricordi senza tempo, a ritmi di vita che riconosciamo come parte di noi.
C dunque è una eau de parfum vitale, sfaccettata e mobile nella sua evoluzione, perfetta per questa stagione, ma deliziosa anche quando le temperature si abbasseranno e avremo ancora voglia di sentire l’odore di un giorno di sole. L’alfabeto olfattivo di Cristiana Bellodi è proprio questo: uno scrigno metafisico dal quale poter scegliere la memoria che vogliamo indossare.
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