Bouquet Massai 10.1. Pierre Guillaume compone un altro numero 10 per Parfumerie Generale
“Quando mi capita di rivedere anche un solo minuto di un mio film lo trovo pieno di difetti. Inquadrature che avrei voluto fare e non ho fatto, attori che avrei voluto avere e non avevo”. E’ una delle confessioni più sorprendenti del premio Oscar Giuseppe Tornatore, in questi giorni sul grande schermo con il film La Corrispondenza. Una frase che rivela come dietro lo sguardo di un artista applaudito e pluripremiato possa nascondersi il più severo e feroce di tutti i critici.
La paura di ritornare sui propri passi, invece, non appartiene a Pierre Guillaume che diversi anni fa per Parfumerie Generale ha inaugurato una serie unica nel suo genere: la rivisitazione di alcune delle sue più belle creazioni, convinto che un’opera non può mai ritenersi compiuta, ma deve evolversi con il tempo, in accordo con i gusti del pubblico e con la scoperta di nuovi aromachemical. E’ così che nel 2012 è nata la serie “x.1 ReWork” che comprende i sequel Cozé Verdé 2.1, Arabian Horse 3.1, Vétiver Matale 6.1 e Grand Siècle Intense 7.1. Non flanker, ma jus concepiti come approfondimenti di un tema esplorato da Guillaume attraverso le piramidi di Cozé, Cuir Venenum, la diade Matale e Cologne Grand Siècle.
“I numeri perfetti sono molto rari, proprio come gli uomini perfetti”, disse Cartesio. Lo stesso vale per il numero 10 Aomassai, ardente legnoso-orientale che richiama l’Africa più nera e la leggendaria arte dei Baulé con una trama gourmand-amara e un sottofondo di note selvatiche e fumé. Questa composizione, ipnotica come un fumo sciamanico, è stata rivisitata per dare vita a una nuova fragranza floreale-orientale, Bouquet Massai 10.1, che rielabora il concetto di asprezza olfattiva affrontato nel jus originale, offrendone così una versione più luminosa. Una novità di Parfumerie Generale che nasce dal passato per raccontare una storia completamente nuova e che dimostra come un profumo possa continuare a essere fonte di nuove ispirazioni ed emozioni.
Secondo la Legge di Thal di Arthur Bloch “per ogni visione, c’è un’uguale e contraria revisione”. Così è stato anche per Bouquet Massai 10.1. Infatti, la reinterpretazione di Pierre Guillaume si è concentrata nel smussare le asperità più evidenti della formula iniziale e nell’addolcire quelle note bruciate che rendono Aomassai un vero N.10 grazie all’introduzione di ingredienti dal tocco vellutato (una vera e propria rivoluzione), ma lasciando intatto l’accordo originario caffè-cashmeran sul quale ruota la fragranza composta nel 2006.
Dieci anni dopo, la scia graffiante di Aomassai diventa morbida e levigata, senza per questo perdere di avvolgenza, intensità e carisma. Note di magnolia, peonia e karo karoundé aprono con dolcezza il secondo n.10 di Parfumerie Generale, un lungo respiro fiorito e luminoso che introduce a un cuore profondo e penetrante che cita il lato oscuro e misterioso di Aomassai con accenti tostati, animalici e legnosi dati dalla fusione di caffè e cashmeran.
Il fondo è languido e rotondo: rende omaggio ad Aomassai con una lunga fumigazione di balsamo del Tolù, prima di sfumarsi su un bellissimo sandalo screziato di accenti fruttati.
Concentrazione e Formato Bouquet Massai 10.1 – Parfumerie Generale
Eau de Parfum, 100 ml
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