Bois d’Ombrie. Lezione di poesia all’ombra di un bosco fragrante
L’estate è già finita. Alle spalle lasciamo odori di lozioni abbronzanti, di resine di abeti montani, di asfalti urbani roventi. La stagione scintillante di aromi esperidati lascia il passo ai profumi morbidi e carezzevoli dell’autunno. Come dare corpo a questo mutamento del clima e dell’anima? Quale fragranza è in grado di narrare elegantemente questa transizione?
Eccola: Bois d’Ombrie, creatura di Bertrand Duchaufour per Eau d’Italie.
Bois d’Ombrie si ispira alla magnificenza dei boschi dell’Italia centrale che proprio nell’autunno rivelano i loro tesori odorosi. L’eccitazione dell’estate appena passata le ritroviamo nelle note alcoliche di testa esaltate dal balsamico e aromatico calamo odoroso. I colori vivaci si imbizzarriscono in un ultimo colpo di coda prima di affondare nella morbida caligine dell’autunno fatta di cuoio, legni e tabacco ed essere alla fine avvolti e sedotti da amabili accordi terrosi.
Un profumo perfetto per tornare agli odori acuti e dolciastri di terra umida e di fulve foglie appassite, all’amabile profumo della vita di sempre, al ritorno agli impegni lavorativi e scolastici. Già, perché a settembre si ritorna anche a sudare sui libri e la scuola ha sempre avuto e sempre avrà il suo odore, peculiare, indelebile nella mente di chi l’ha lasciata anche da molti anni. Un passaggio di vita obbligato che è stato celebrato da tantissimi film e uno dei più celebri è, senza alcun dubbio, L’attimo fuggente, film del 1989 diretto Peter Weir.
Chi non ha amato il professor Keating, il suo genio che appare come sregolatezza ai docenti istituzionali, ma che sa smuovere le anime dei suoi studenti. Dead Poets Society è il titolo originale del film: La Società dei Poeti Estinti. Perché è poesia quella che il professor Keating vuole far scaturire dal cuore dei suoi ragazzi. O capitano! Mio capitano! Poesia è ciò che ci circonda, poesia è un pensiero, un’idea che sgorga spontanea e quindi è anche un profumo. Qui ritroviamo Bois d’Ombrie. Banchi di legni pregiati e verdi lavagne attaccate a muri centenari che accolgono giovani anime imbacuccate in sussiegose giacche di pregiata flanella e candide camicie dai colletti inamidati. Il compito: scrivere una poesia. Ognuno ci prova, in modo più o meno ispirato. Poi arriva il turno di Todd, il timido ragazzo che ha paura a descrivere quello che ha dentro.
Ma il professore Keating è l’energia etilica di un profondo cognac che corrobora, è il balsamo che lenisce e solletica, come le note iniziali di Bois d’Ombrie. Un’onda vitale che stimola i centri neurali e trascina in un giro di danza. “E risuona il mio barbarico Yawp sopra i tetti del mondo. Firmato Walt Whitman”.
Con il gesso polveroso l’insegnante traccia questa frase sulla lavagna e conduce Todd accanto alla cattedra. Un grido barbarico, una foto del poeta con gli occhi che sembrano quelli di un pazzo e la pelle dura come il cuoio, segnata dalle rughe di una vita intensa. Todd, chiudi gli occhi, usa l’immaginazione! ”La verità è una coperta che ti lascia scoperti i piedi: tu la spingi, la tiri e lei non basta mai, anche se ti dibatti non riesci a coprirti tutto”.
Dalle labbra del ragazzo la poesia sgorga copiosa, naturale, semplice e cristallina come pregiati e dolcissimi effluvi di fiori delicati, mentre i compagni si sciolgono in un applauso, che avviluppa Todd in un abbraccio benefico. I balsami preziosi di Bois d’Ombrie si intrecciano ai versi poetici illuminando l’anima ed il cuore. Poi la scena cambia: un campo sportivo e una partita di calcio. Mens sana in corpore sano. Le ombre lunghe del sole al tramonto volteggiano con le maglie colorate, le corse, le risate dei giovani studenti che portano in trionfo il loro amato professore. Il sudore e l’adrenalina si emulsionano all’oro e alla polvere e si mischiano in una cornucopia traboccante di gioia. Tabacco dorato, vetiver terroso e patchouli fragrante si fondono in un jus maschile e sensuale che un cotè quasi impercettibile di fiori rende ancor più raffinato.
Il fondo di Bois d’Ombrie chiude il cerchio nella celebrazione della poesia in tutte le sue manifestazioni: nelle pagine di un libro, nel cuore di un poeta, nel flacone di un profumo pregiato. Il flacone è perfettamente in sintonia con il packaging dell’intera linea delle fragranze Eau d’Italie, la maison fondata da Marina Sersale e Sebastián Alvarez Murena come emanazione dai fasti dell’albergo Le Sirenuse di Sorrento: lineare e con il nome del profumo scritto a caratteri cubitali bianchi che spiccano sul verde boscoso dell’etichetta.
Pur essendo un’eau de toilette, Bois D’Ombrie ha un sillage importante e una lunga persistenza. Il ritorno a scuola non è mai stato così piacevole e fragrante. Come direbbe il professor Keating, “La poesia nasce da tutto ciò che ha una scintilla di rivelazione” e Bois d’Ombrie ha una miriade di scintille da rivelare al nostro naso e alla nostra pelle in un’indimenticabile lezione di poesia.
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Un bellissimo film per un profumo insuperabile, poi il fondo amaro di radice medicinale lo rende particolarissimo. Anche se adesso è il turno di Morillas, Duchaufour per me rimarrà il solo ed unico naso di Eau d’Italie.
Associazione insolita ma convincente. Nn so perché ma la prima volta che ho sentito il bois ombrie l’ho immaginato addosso ai protagonisti dei Segreti di Brokeback Mountain.