Belles Rives. La Parfumerie Moderne cattura il ricordo odoroso di un lago dorato
Fu Thomas Mann che in “Morte a Venezia” accennò al fatto che il maggior vanto dei più grandi alberghi fosse il silenzio. Più della qualità del cibo, più della comodità delle stanze… il silenzio.
Se è il riposo che si cerca, solo un posto dove tutti i rumori sono resi discreti come una parola sussurrata può garantire il desiderato ristoro. E che il silenzio fosse il miglior servizio che un grande albergo potesse offrire era cosa già nota ad alcuni grandi scrittori. Oltre all’autore de “La montagna incantata” e “I Buddenbrook”, lo sapeva molto bene Vladimir Nabokov, che amava scrivere stando in piedi, guardando il lago Lemano dalla suite dove soggiornava a Montreaux. Lo sapeva Albert Cohen, funzionario svizzero dell’allora Società delle Nazioni, ricordato però per i suoi romanzi tra cui spicca Belle du Seigneur. E lo sa molto bene anche Philippe Neirinck, autore de La Parfumerie Moderne che proprio all’albergo dove Cohen scrisse e ambientò parte del suo più celebre romanzo dedica la sua quinta fragranza. L’albergo è il Beau-Rivages Palace di Losanna e il profumo è Belles Rives che è stato mostrato per la prima volta al pubblico di Fragranze 15, lo scorso settembre.
Chi scrive si ricorda molto bene quando, poco prima che il marchio vedesse la luce nel 2013, si sparse la voce che Marc-Antoine Corticchiato avrebbe presto lanciato una linea alternativa ai suoi Parfum d’Empire, una collezione di fragranze di rara raffinatezza e di cui si parla meno di quanto meriti.
La curiosità aumentò quando si seppe, invece, che Corticchiato sarebbe stato solo il Naso, ma che la mente, cioè il fondatore e direttore creativo del marchio, sarebbe stata quella di un distinto signore di Parigi che tutti volevamo al più presto conoscere: Philippe Neirinck, per l’appunto. La Parfumerie Moderne si presentava così con una collezione di fragranze ispirata dagli alberghi più stellati d’Europa, assecondando il retaggio familiare da cui Philippe proviene, e con il focus puntato su un particolare periodo storico che va dalla Belle Époque fino a tutti i Roaring Twenties dell’Età del Jazz e su ciò che nell’arte furono l’Art Déco e il Movimento Moderno. Il logo è infatti stato realizzato pensando ad una étiquette de malles d’hôtels, gli adesivi che si applicavano ai bagagli come traccia del passaggio dei loro proprietari in questo o quell’albergo, disegnata secondo quegli stili. Le tre fragranze, invece, con cui il marchio debuttava erano: Désarmant, un lillà neo-vintage; Cuir X, un elegante accordo cuoio in chiave contemporanea e infine No Sport, un fougère sui generis con reminiscenze britanniche.
Avremo modo di tornare su questi profumi e sul quarto, Années Folles, una lega olfattiva di ambra e alcune estrazioni di lavanda dedicata alle folies della Costa Azzurra, ma al momento occorre tornare sulle rive del lago di Ginevra, a Losanna al Beau-Rivage Palace e riprendere il tema attorno al quale si è sviluppato il progetto di Belles Rives: il silenzio.
Tutto comincia dal ricordo ancora vivo dell‘impressione che fece sul giovane Philippe l’esperienza fatta al Beau-Rivage durante gli studi alberghieri: il ricordo di un luogo pervaso da una quiete quasi irreale, pieno di pace, dove il silenzio sembrava avvolgere ogni cosa come una nebbia invisibile; un luogo dove i camerieri si muovevano quasi aleggiando nell’aria con i loro passi ovattati e dove la voce umana si abbassava ad un sommesso mormorio.
Da qui, il secondo passo è stato chiedersi che profumo potesse avere tutto questo. Ovvero: domandarsi quale potesse essere il profumo del silenzio.
Memoria, parola, olfatto, profumo. È sulla direttrice di questi quattro vocaboli che Philippe Neirinck e Marc-Antoine Corticchiato hanno impostato il lavoro per Belles Rives. Si comincia con la memoria che diventa parola, si continua con la convinzione che le parole abbiano un odore e lo si cerca attraverso l’olfatto finché non ci si imbatta nel collimare di quella parola con quella nota olfattiva, quella nota che a sua volta sia capace di innescare un ricordo e quindi di riportare la parola alla memoria da cui si era partiti, attraverso il ponte gettato dell’odorato. E siccome si usano le parole per costruire la storia, ecco che la storia, che è una combinazione di parole, quindi di note olfattive, diventa profumo, diventa fragranza.
Doux, feutré, cossu, murmure, chuchotement, légéreté, serein, calme, appaisement, leger, silencieux… Sono alcune delle parole di cui Philippe Neirinck ha cercato una traduzione olfattiva allacciando a ciascuna una materia prima. Alla parola feutré, ad esempio, che nella nostra lingua vuol dire ‘felpato’, ‘ovattato’ e che rappresenta il concetto angolare su cui costruire la fragranza, è stata associata la nota dell’iris che infatti occupa una posizione preminente nella formula. Ancora, alla parola cossu che traduce il lusso e la sontuosità degli ambienti del Beau-Rivage è stato abbinato l’osmanto; la parola chuchotement , ‘sussurro’, è stata resa attraverso il cosmone; ad apaisement, che vuol dire ‘calma’, ‘pace’, ‘serenità’, invece è stato collegato l’incenso e così via…
Così è nato Belles Rives, con un meccanismo che non esitiamo a definire proustiano: e non a caso, data la passione nutrita da Neirinck per la Recherche, un’opera che secondo lui andrebbe letta almeno tre volte nella vita – da giovani, da adulti e infine da vecchi – per riuscire ad attingere pienamente a quell’intelligenza del cuore con cui Marcel Proust ci insegna a guardare con occhi sempre più maturi e saggi alle persone. Il risultato è una fragranza dall’apertura fresca e brillante, che introduce immediatamente il tema legnoso e floreale dell’iris che si soffonde in un accordo umido, delicato e vaporoso che ne esalta le sfaccettature fruttate.
È il profumo del tepore dell’estate settembrina, quando la luce, appena prima del crepuscolo, accende i toni caldi del foliage che si specchia nel lago, giocando con il mutare dell’aria che prelude all’inverno.
Belles Rives s’inserisce perfettamente nel motivo attorno a cui Philippe Neirinck ha organizzato l’architettura de La Parfumerie Moderne: è una fragranza lineare, immediata, lontana da intellettualismi. A Neirinck non interessa, infatti, una complessità barocca, ma una semplicità capace di suscitare senza tante inframmettenze una risposta dell’anima.
Semplice tuttavia non vuol dire facile. Tante sono le ore di lavoro condivise da Neirinck e Corticchiato; intensa l’acribia nel tornire al punto giusto le fragranze e certosina la ricerca di materie prime ottenute con tecniche di estrazione all’avanguardia. Tutto per centrare l’obiettivo di creare una profumeria di scuola classica con quel twist di modernità che si riflette perfettamente nelle essenze e nella foggia déco dei flaconi di profumi di un marchio che, finalmente, sta guadagnando un meritato posto al sole nella profumeria artistica: La Parfumerie Moderne.
Piramide olfattiva Belles Rives – La Parfumerie Moderne
Note di testa: bergamotto di Calabria, incenso di Somalia, mirra
Note di cuore: burro d’iris, gelsomino Sambac, osmanto cinese
Note di fondo: cedro del Texas, vetiver di Haiti, cosmone
Concentrazione e formato Belles Rives – La Parfumerie Moderne
Eau de Parfum – 100 ml
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