BACK TO SCHOOL – Prima Parte
Se lo ricordano tutti, anche chi ha superato il mezzo secolo. Il primo giorno di scuola è indimenticabile, un momento speciale che segue una liturgia ben precisa, scandita da piccoli riti.
La sveglia suona alle 7.00 per avere il tempo necessario di temperare le matite, lisciare la copertina dei libri, infilare i colori nell’astuccio, i quaderni nuovi nella cartella, dare una sistemata a grembiule e fiocco e poi via, di corsa a scuola prima che suoni la campanella. Il primo giorno rimane impresso nella memoria di ogni bambino per tutta la vita.
Non perché c’è la consapevolezza dell’inizio di qualcosa di importante, semplicemente è una questione di odori, quello delle copertine nuove, della carta bianca, delle matite appuntite, dell’inchiostro e del gesso. Sentori scolastici, apparentemente innocenti, che sono in grado di trasformare qualsiasi adulto in un Peter Pan in crisi di astinenza. Studi scientifici affermano che sono i più rimpianti una volta raggiunta l’età adulta, un dato confermato anche dalla tribù dei kidults che su forum e blog confessa di sniffare di nascosto gommine e matite profumate per riprendersi gli odori dell’innocenza.
Inchiostro, colla, carta e pastelli a cera chiamateli senza timore sostanze stupefacenti legalizzate. Dietro i banchi di scuola si nascondono piccoli nasi drogati che trovano lo sballo dentro barattoli di colla, si lanciano in trip memorabili con il pongo e provano l’estasi infinita sniffando gommine a forma di puffo e punte di pennarello flou, tutti reati compiuti sotto lo sguardo complice del corpo insegnante. E’ inevitabile quindi, una volta diventati adulti, gettarsi nella ricerca di aromi scolastici e tocchi crayola, grafite e inky dentro i profumi per grandi.
La più desiderata è la nota “coccoina” che ogni bambino comincia a tirare su, fin dall’asilo, durante innocenti sessioni di collage.
Infantili trasgressioni. Altro che talco, il profumo della perduta infanzia è quello della colla. Responsabile di insospettabili tossicodipendenze infantili (chi decidesse di aprire un rehab diventerebbe milionario), la coccoina è uno straordinario capolavoro di marketing: poco funzionale come colla, very addict dal punto di vista olfattivo. Almeno una volta nella vita, l’hanno sniffata tutti definendola indimenticabile e irresistibile, tanto che qualcuno ha confessato, coperto dall’anonimato, di aver ceduto alla tentazione di leccare il pennellino.
La colpa (e il merito) è di un’aldeide aromatica presente nella sua formula, la benzaldeide, che gli conferisce un sentore stupefacente che s’incolla nell’amigdala e non si stacca più. Questo componente dal potere sticky è presente nei noccioli di ciliegia, albicocca e pesca, nel fiore di eliotropo e, in quantità enorme, nella mandorla. Va da sé che i jus mandorlati sono i più ricercati dai coccoina-dipendenti che si calano la loro dose di benzaldeide quotidiana dopo aver aspettato con pazienza lo svaporo delle note fiorite e orientali che connotano i profumi di questo tipo.
“Una coccola di dolcezza”, “la miglior copertina di Linus che ci sia in giro” “fantastico, non lo mollo più!”. Così la community del profumo si dichiara su Heliotrope di Etro che dal 1989 offre infinite coccoinalazioni (troppo volatili per alcuni) e una potente azione remember con una combinata di mandorla pelata, eliotropo e cumarina e un accenno di fiori pallidi (gelsomino, petit-grain e biancospino) inseriti solo per dare un tocco candido alla piramide olfattiva. Promossa per la capacità di compensare con pochi ml lo spleen del tempo che fu; bocciata perché la sua somministrazione induce alla regressione infantile e aggrava la dipendenza dalla sostanza.
Il fondo di Rahat Loukoum di Serge Lutens è coccoina pura ma ci si arriva solo dopo una lunga attesa e dopo aver superato la frazione liquorosa rosa/miele/vaniglia presente nel cuore della formula. E’ necessario che prima svanisca l’evocazione orientale-gourmand e aspettare che emerga un sentore amaricante accompagnato da un tocco di ciliegie macerate nell’alcool (ancora benzaldeide!) per poter finalmente esclamare: colla in barattolo!
“I toni gourmand azzerano l’effetto colla, quelli cianidrici l’amplificano” è la regola aurea dei coccoinomani più incalliti che trovano il giusto appagamento del proprio vizio in Amande Honorable di Stephanie de Saint-Aignan, una pasta di mandorla priva di stucchevolezze da confettino, acerba di verde, trasparente come un soffio, dolce-amara come un amaretto. Bianca e polverosa come una strisciata proibita.
Fragola, vanillina e un sacco di coloranti dentro. Alle elementari l’oggetto del desiderio di tutti i bambini era la gommina al profumo di fragola. Moneta di scambio per ottenere merendine e figurine mancanti, c’era chi le collezionava senza mai consumarle (di solito le femmine) e chi le masticava con gusto convinto che avessero un ripieno di frutta (come al solito i maschi). Non importava che colore e forma avessero, l’unico dettaglio fondamentale era l’odore artificioso, morbido e goloso che trasformava un banale prodotto di cancelleria in una pericolosa baby drug con cui sballarsi durante l’ora di ricreazione. La sensibilità olfattiva è maggiore nei bambini rispetto agli adulti e agli anziani, è ovvio quindi che una fragola sintetica tagliata con vanillina è una bomba aromatica che compromette le funzioni sensoriali e non lascia scampo a nessun minore.
Il sistema olfattivo di un bambino viene fisicamente ‘plasmato’ a seconda di cosa sua madre mangia e beve durante la gravidanza. Emerge da uno studio della Colorado University pubblicato sulla rivista Proceedings of The Royal Society B. L’olfatto di un adulto da ciò che annusa da bambino. Deve averlo capito Pierre Montale quando ha messo in produzione Mukhallat, il primo alieno della sua omonima collezione tutta rose e oud. Una crema di latte, miele e confettura di fragole che pesca nella memoria il ricordo di ginocchia sbucciate e girotondi nel cortile più della madeleine di Proust.
Nella composizione la nota gommina profumata è stata sostituita da un generico “frutti di bosco” perché era più chic ma in verità, anche se stemperata da una deliziosa mandorla e da un ovattato muschio bianco, dentro è stata messa una quantità industriale di fragola finta. Fragolane, Fraistone, dimethyl dioxolane, la molecola esatta è solo un dettaglio. Mukhallat ha un ripieno di fragola sintetica, coperta da tre strati di frutti rossi (Frambinone), che emerge lucida e succosa in tutto il suo splendore… perché è che così piace ai bambini. Strawberry fields forever…
Si apprende più in fretta se si scrive con il profumo. Potere degli odori e delle matite profumate. Ne è convita Smencil, azienda americana che ha costruito il suo business sui lapis aromatizzati tutti-gusti, e De Atramentis con il suo catalogo di ink de parfum for student, teacher & director. Ancora non è stato provato scientificamente se matite e inchiostri profumati evitino gli errori di ortografia ma di sicuro offrono una scusa in più per rollarsi impuniti una pagina di dettato.
Nella prossima puntata, note inchiostrate e accordi di segatura di matita!
Lascia il tuo commento…
Grande Simo il tuo ppst mi ha fatto venire voglia di tornare alla materna ma non dimenticarti dei pennarelli carioca i mei preferiti specie il giallo.
smack!!!
la coccoina resta insuperabile ma vogliamo parlare di quanto era bello ciucciare le bic?
ahahahahah tutto vero. Confermo tutto.
Bellooooooo qeusto articolo!!!!! vi segnalo la mia cancelleria profumata: Amandes Orientales perchè mi ricorda una mandorla ricoperta di coccoina e quoto alla grande Bouche de Baie di NZNZ perche è una gommina morbidosa golosissima.