Architetture Olfattive – Seconda Parte
Negli ultimi anni, sono stati tanti gli architetti del profumo che, alla ricerca di nuove dimensioni sensoriali, hanno smontato le piramidi olfattive per costruire composizioni fuori dagli schemi tradizionali.
Andando indietro con la memoria, mi viene in mente il teorema geometrico-olfattivo con il quale Jacques Polge, nel 1996, aveva costruito Allure di Chanel, un esagono formato da sei accordi vibranti all’unisono; il bouquet di Chance concepito come una galassia aromatica in continuo movimento (la press release di Chanel la definiva “struttura a galassia”), all’interno della quale le essenze si sovrapponevano e si intrecciavano, trasformandosi con vivacità e leggerezza, o ancora la formula di Sensations di Jill Sander che sostituiva la piramide olfattiva con quattro sezioni sferiche intrecciate tra loro, corrispondenti ad altrettanti accordi differenti.
Di queste sperimentazioni compositive, la profumeria moderna ne è piena, tanto da far pensare, in alcuni casi, che siano solo operazioni di marketing, costruite ad hoc, effetti speciali per rendere “particolare” una fragranza ma non c’è dubbio che all’origine di ogni progetto olfattivo ci sia sempre il desiderio di sperimentare, di esplorare nuovi territori olfattivi, di andare oltre i diktat fissati dalla tradizione profumiera. La sperimentazione è un tema che ha sempre eccitato gli artisti, non da ultimo i creatori di profumi.
Non a caso, Edmond Roudnitska, uno dei nasi più famosi del secolo scorso, nel suo libro “Le Parfum” (ed. Que sais-je?), scriveva: “Uno dei motori della creazione artistica è la curiosità. Tutto ciò che stimola e sostiene la curiosità è vantaggioso per l’artista, perché la tecnica deve essere flessibile in modo da non congelarsi in una forma definitiva. (…) essa deve essere aperta verso l’esterno, proiettarsi verso il futuro” (cap.“Signification de l’oeuvre d’art”- pag 82)
Curiosando con il naso alla ricerca di materiale per questo post, mi sono imbattuta nelle scintille creative di Pierre Guillaume e Christopher Laudamiel, due giovani nasi che, seguendo il saggio consiglio di Roudnitska, hanno sperimentato audaci costruzioni olfattive.
Struttura a Piramide con 2 tempi di evoluzione (cuore-fondo)
È una piramide olfattiva tronca, realizzata in soli due tempi. Una fragranza costruita secondo questo schema parte subito con un cuore ricco e voluminoso, saltando completamente la tradizionale apertura con note vivaci e volatili.
Senza gli accordi di apertura, le note di cuore diventano, simultaneamente, anche di testa, mentre la coda del profumo sostiene tutta la struttura, rimanendo classicamente salda sulle note fissative.
Annusate una piramide olfattiva tronca…
Cozé di Parfumerie Generale, creata da Pierre Guillaume, presenta una piramide olfattiva completamente priva delle note di testa, iniziando direttamente con note di cuore ripiene di canapa indiana, una nota erbacea potente, e aromi densi come caffè, spezie, legno di ebano, tabacco e vaniglia.
Struttura “a forma di stella”
L’architettura olfattiva viene sostituita da uno spazio pulsante di note olfattive che si manifestano all’unisono senza tener conto del loro gradi di volatilità.
Le fragranze create secondo questa nuova tecnica compositiva non hanno un’evoluzione di tipo verticale, quindi dall’alto verso il basso.
Tutte le sfaccettature della formula e le note che compongono il profumo appaiono simultaneamente, dando modo all’olfatto di percepire la fragranza in modo globale.
Dove poter trovare una struttura a forma di stella…
L’intera collezione Humiecki&Graef, creata da Christopher Laudamiel, è stata concepita con questo tipo di struttura.
Le sue fragranze non si sviluppano nella sequenza testa-cuore-coda ma su livelli equipotenti che le permettono di diffondersi armoniosamente.
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