Arabian Horse 3.1. Parfumerie Generale firma un chypre che galoppa verso il successo
Un nitrito vi profumerà! Giardini di rose e di esperidi, tramonti esotici e mediterranei, traversate oceaniche e rotte mediorientali hanno stancato. Anche i viaggi interstellari non fanno più fremere le narici dei creatori quanto una folta criniera e un manto color testa di moro.
Da Teo Cabanel a Liquides Imaginaires, da Montale a Parfums de Marly e BeauFort London – senza contare la lunga tradizione di Hermes – mai come negli ultimi anni la Parfumerie ha trovato nuova linfa creativa mettendo il naso dentro maneggi e galoppatoi, allo scopo di imbrigliare in accordi e scie dalla lunga coda la figura del cavallo e il suo mondo fatto di zolle calpestate, finiture di cuoio e afrori selvatici. L’ultima che ha affrontato questa sfida è la Maison capitanata da Pierre Guillaume, che porta nella collezione Parfumerie Generale un jus di razza lanciato a briglie sciolte su una traccia chypre-floreale, carnale e animale, avvincente come una cavalcata nella brughiera inglese: Arabian Horse 3.1.
Come nel suo stile, Pierre Guillaume ha fatto sfoggio della sua grande maestria nel maneggiare ingredienti e molecole, componendo una fragranza che non si limita a raffigurare un soggetto equestre statico come in un dipinto. Sarebbe stato troppo facile ma, soprattutto, sarebbero stati capaci tutti. Il profumiere francese, invece, ha concepito Arabian Horse 3.1 come un lungo piano sequenza che prima riprende la scena naturale e poi inquadra un purosangue nel pieno del suo sprint, descrivendo all’olfatto con grande realismo i muscoli guizzanti, la folta criniera scompigliata dalla corsa, il fiato caldo che sbuffa dal muso. C’è riuscito utilizzando un numero record di ingredienti di rara qualità – tra questi spiccano l’assoluta di narciso, l’assoluta di labdano e il cypriol cœur – che danno vita a una creazione opulenta, sfaccettata ed estremamente evocativa. A detta del suo compositore, “tra le più complesse da elaborare” per Parfumerie Generale. A detta di chi l’ha provata sulla pelle, una fragranza che non zoppica neanche per un attimo e non perde mai il passo. Questo perché è caratterizzata da una formula cosiddetta “à tiroir” (a cassetto) contenente diverse basi responsabili della sua andatura maestosa, come il Calmode di Givaudan, l’Animalys di Synarome, l’Ambra 83 di De Laire e l’Herbacuore di Parfumerie Generale.
Sentori umidi di erba e fiori selvatici, sellame invecchiato e sudore animale si incontrano in questa fragranza che inizia il suo galoppo verso il traguardo finale con note vegetali fresche e assoluta di narciso. Come in quasi tutte le sue creazioni, anche in Arabian Horse Pierre Guillaume ha voluto regalare al suo pubblico un “passaggio” di sua invenzione: in questo caso, un accordo “criniera di cavallo” che si fa largo nelle note di cuore, insieme a muschi “a sangue caldo”, per sublimare un cuoio irrequieto e dai toni moreschi.
Il jus poi diventa caldo e scalpitante, con cypriol, legni e ambra che aggiungono alla coda delicate ombreggiature orientali. Presentato a Pitti Fragranze 2014 come una “variazione su tema” di Cuir Venenum, in una capsule collection comprendente Vetiver Matale e Cozé Verde, il nitrito profumato di Arabian Horse 3.1 entra oggi nella collezione permanente di Parfumerie Generale ribadendo quello che in molti sanno già da tempo. Ossia, che il posto di Pierre Guillaume è uno soltanto: tra i grandi creatori della profumeria di lusso.
Piramide olfattiva Arabian Horse 3.1 – Parfumerie Generale
Note di testa: note verdi, assoluta di narciso
Note di cuore: cuoio, muschi animali
Note di fondo: assoluta di labdano, cypriol, legni, ambra
Concentrazione e formato Arabian Horse 3.1 – Parfumerie Generale
Eau de Parfum – 100 ml
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