Alexandria II. La stella di Xerjoff splende alla corte di Kublai Khan
Punta di diamante della profumeria selettiva, il brand Xerjoff fondato da Sergio Momo porta nel mondo, con fiero orgoglio, l’emblema dell’alta qualità artigianale e dell’eleganza del più puro Made in Italy, vero modello di stile che orienta il taglio creativo delle sue eclettiche linee – Art Collection, Mukhallat, Shooting Stars, Oud Stars, XJ 17/17, XJ 1861 Collection e JTC-Join The Club – e la realizzazione di ogni singola eau de parfum, tutte magistrali opere olfattive.
Nella collezione Oud Stars, dedicata al raro e pregiato legno di oud, si distingue per complessità e bellezza compositiva una fragranza che contiene l’antica opulenza e la struttura moderna di un elisir orientale.
Alexandria II è il suo nome e il nome, per un profumo, è tutto: è la capacità di incuriosire chi lo indossa per sedurne la mente e l’epidermide, è l’atmosfera che riesce a evocare ancora prima di assaporare la sua liquida proprietà. E’ la sua identità.
Alexandria II di Xerjoff porta nel suo sostantivo echi variegati che lasciano spazio a ogni forma immaginativa: che scelga di incarnarsi nel volto di una imperatrice di un lontano paese, di posarsi tra la polvere del tempo della leggendaria biblioteca ellenica o di diventare una sconosciuta, metafisica località fuggita dalle pagine de Le Città Invisibili di Italo Calvino, i suoi bagliori conquistano i sensi qualsiasi entità misteriosa voglia interpretare.
La ricca piramide, costruita come blocchi di colore intenso e vivido, sembra aver eletto le astratte metropoli dello scrittore italiano a lussuosa dimora, diventando così scenografia ideale delle descrizioni che, nel libro, Marco Polo destina a Kublai Khan, l’imperatore dei Tartari.
L’esplorazione iniziale di Alexandria II lungo questi continenti fantasiosi si apre a visioni di frutteti assolati, recintati da candide e silenziose mura, suggestioni di mela e cannella che donano alla fragranza sia l’amabile e succosa croccantezza della polpa sia l’aromatica corposità di questa solare spezia, le cui sfumature di legno essiccato contengono qualsiasi commestibile deriva. La presenza del legno di cedro, con i suoi rami monumentali e massicci, amplifica le nuance boisé donando però una vibrazione più gentile, quasi lattea, facendosi via via più delicata a contatto con un bouquet filiforme di boccioli di rosa, candidi mughetti e una lavanda soffice, dalla acerba ma tenace presenza.
Il passaggio nel cuore della fragranza ribalta la giocosa esuberanza iniziale in un caleidoscopico intrico di edifici dal sapore levantino, navi dalle stive colme di essenze famigliari aggrovigliate a legni arcaici che possiedono ancora la linfa munifica della loro natura. E’ qui che il legno di sandalo, sorretto da un’ambra soave e priva di sbavature resinose, regala ad Alexandria II la sua nobile dolcezza lignea, il tocco balsamico dagli echi floreali e di frutta secca, evocativo come “l’odore degli elefanti dopo la pioggia e della cenere di sandalo che si raffredda nei bracieri del palazzo di Kublai Khan”. La sua forte impronta quasi eclissa la presenza materiale dell’Aquilaria, il legno di Oud dalle molteplici tonalità e protagonista della omonima collezione. Qui, il prezioso materiale invecchiato, proveniente dalla Cambogia, rimane lontano da ogni sfacciata ridondanza animalica, da ogni ripetitiva e pesante ampollosità sorreggendo, come solide fondamenta, l’intera composizione, amplificandone le caratteristiche delle singole note senza mai, e inutilmente, sovrastarle.
Un soffio gentile di vaniglia e la perseveranza della lavanda ricreano le garbate atmosfere d’esordio di Alexandria II, morbide e rotonde come il suo nuovo flacone in vetro. Privata delle passate angolature, l’ampolla allunga la sua identità in un ovale dalle lievi scanalature e mantiene intatti i colori d’oro giallo del suo svasato tappo gioiello e il brunito del suo pregiato contenuto.
Alexandria II contiene sorprendenti intarsi aromatici e la forza del racconto che confluiscono in un paesaggio fiabesco e in una fragranza splendente, unica come il suo nome.
Piramide olfattiva Alexandria II – Xerjoff
Note di testa: mela, cannella, legno di rosa, lavanda
Note di cuore: legno di cedro, mughetto, rosa
Note di fondo: ambra, legno di sandalo, muschio, vaniglia e oud
Concentrazione e formato Alexandria II – Xerjoff
Eau de Parfum, 50 ml
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Ancora un’anima della cannella allora, almeno in una delle tante vibrazioni che ha questa fragranza, dalla (splendida) descrizione! Ho letto altrove dell’anima balsamico-polverosa, qui leggo di un’anima fruttata. Complimenti!
Grazie Anna Maria per i complimenti! mi fa piacere che questo profumo sia “arrivato” ai lettori. Sì, il mio naso ha sentito molto l’entrata combinatoria della cannella con la mela ma la complessa piramide ha sicuramente per altri una predominanza più balsamica e poudré. E’ il bello del profumo!
Solo da poco ho imparato a riconoscere questa parola cosi’ lontana dai miei gusti olfattivi che e’ “oud”, da quando la indosso nelle sue mille combinazioni ho cambiato la percezione delle fragranze che la rappresentano,allontanando da me una ritrosia iniziale tanto che,anche chi mi incontra ,cosa che non succedeva da tempo ,mi chiede incuriosita e piacevolmente colpita di quale profumo si tratti. In questo caso laddove ,la mia nuova scoperta si incontra con spezie e frutta e ancora con sensazioni percettive come “l’odore degli elefanti dopo la pioggia e della cenere di sandalo che si raffredda nei bracieri del palazzo di Kublai Khan”, direi che e’ perfetta la tua affermazione di atmosfera che riesce ancor prima di indossare la creazione a percepirne la sua liquida entita’.Grazie infinite per la splendida descrizione e “piacere di conoscerti Alexandria II”.