Alchimista. Profumi che tessono sulla pelle fili fragranti di aromi e di antichi racconti
L’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci è la perfetta dimostrazione di compatibilità tra scienza ed espressione artistica: nessun atto creativo nasce da un caso fortuito ma possiede intrinseche basi scientifiche che amplificano il valore di ogni geniale realizzazione.
Creato nel 2015, il brand italiano di profumi d’autore Alchimista ripone le sue giovani fondamenta nell’illuminante percezione di uno dei più grandi pittori e poliedrici artisti che il mondo guarda con partecipa ammirazione. Per Alchimista non solo è possibile unire l’arte con la scienza, l’estro con la precisione chimica ma perseguire, con la collezione di cinque parfum – Makalu, Nefertum, Enapay, Nefertiti, Quasar – standard elevati che parlano il colto linguaggio dell’esclusività, della qualità e dell’eleganza.
Esclusivo come il flacone rettangolare dal materico vetro opalescente, candido come la levigata pietra d’agata bianca e completato da un pregiato tappo squadrato in legno chiaro; qualità delle materie prime e dell’ispirazione che si cela nel nome di ciascuna fragranza, eleganza che circonda, goccia dopo goccia, l’epidermide di chi sceglie di indossare nuove e inedite storie profumate.
L’aromatico e legnoso Quasar inizia il suo racconto olfattivo tra le stelle, poiché il suo significato cosmologico è quello di un corpo celeste tra i più lontani e luminosi dell’orbita terrestre. L’esplosivo avvio libera un gioioso contrasto tra le note agrumate del bergamotto di Calabria, petit grain, mandarino e i balsamici accordi di ambra grigia ed eucalipto, arrotondati dall’energico cedro del Marocco o cedro d’Atlante che, con le sue foglie verdi argentee e i suoi frutti conici color bronzo, regala una sfumatura boschiva piacevolmente acerba. Il cuore speziato di Quasar distilla frutti morbidi e rotondi grazie alle volute del tenero tabacco, lo stuzzicante sentore dello zafferano dell’Iran e i ramati chiodi di garofano, donando un accento festoso. La scia finale seduce con le suadenti presenze dell’oud, del miele, dell’insolita nota di cognac e del cisto del Marocco, lacrime di resina e calore della natura.
Nefertiti è la fiorita e fruttata presenza della regina tra le regine, la mitologica bellezza egizia che amava ornare la sua chioma con preziosi unguenti dalle formulazioni segrete. Il suo profumo inizia con un tripudio di polpa di ciliegia, scorze di arancio e mandarino e una soave e talcata violetta, equilibrata dall’acidulo e fresco lampone. La composizione scioglie il suo cuore al sole di una succosa amarena, un goloso trito di mandorle e l’originale tocco di liquirizia e tè nero, perfetti e astringenti contraltari di questa soffice dolcezza. La conclusione si ingentilisce ulteriormente con un connubio di un fragrante e balsamico anice stellato, polvere di fava tonka e tutto il violaceo tepore dell’iris.
Il fresco e penetrante Enapay viaggia attraverso il mito degli antichi nativi americani: Enapay per il popolo Sioux significa coraggioso, senza paura, a ricordare le gesta di un popolo fiero e profondo conoscitore della natura. Un cocktail esperidato e verde fin dal primo sorso grazie all’intensa presenza di bergamotto, arancia amara e pompelmo e la rigogliosa brina dell’eucalipto e del basilico. Le note di cuore continuano ad esplorare tutte le sensazioni tattili di brezza aromatica con l’artemisia, il cipresso e il cardamomo per poi raggiungere un centro più caldo e crepuscolare con la rossastra potenza della cannella e dei chiodi di garofano. L’orizzonte sconfinato delle praterie diffonde il croccante sentore di un tris d’assi boisée: il legno di sandalo, di cedro e di guaiaco vibrano nell’aria le loro schiette caratteristiche, addomesticate da un fondo di fava tonka e patchouli.
L’intenso e caldo Nefertum, il “perfetto senza eguali” tra le antiche divinità egizie, era considerato il dio dei profumi e il suo simbolo è il fior di loto, emblema di rinascita e di rigenerazione. Anche la composizione a lui dedicata sembra non avere eguali: l’accordo oud rende misterioso il suo inizio, sorretto da una fantasia di bacche rosse e la forza tranquilla del petit grain. Il cuore si scalda con la sensualissima presenza di un accordo cuoio, la spirituale mirra, il timbro secco del legno di cedro e lo speziato e vigoroso cardamomo. L’Oud è presente anche nella perfetta conclusione tra la verde presenza del muschio di quercia e una vaniglia resa carezzevole da frammenti ambrati.
Lanciata nel 2016, l’ultima nata della collezione Alchimista, Makalu, si ispira alla quinta montagna più alta del mondo, appartenente alla catena dell’Himalaya, e al colore nero pece dei suoi graniti. La fragranza dedicata porta quindi tra le sue note questa presenza misteriosa, dalle sfumature calde e nerastre. In apertura oud e cuoio, balsamo del Perù e geranio dichiarano apertamente l’anima profonda e oscura di tutta la composizione, ben calibrata da un accenno di delicata camomilla e la gioia pungente e fiorita della mimosa. Il cuore si avvolge di note di incenso e un cremoso accordo gelsomino e ylang ylang arrivando all’anima, corvina come la sua pietra, di rami di betulla dai sentori fumé e zucchero di canna che circonda, con il suo oro brunito e la sensuale dolcezza, l’intera opera olfattiva.
“Arte e scienza possono camminare insieme” (Leonardo da Vinci): con la sua collezione, Alchimista insegue la via tracciata da Leonardo e tesse sulla pelle fili fragranti di aromi e di antichi racconti, disegnando un mondo perfetto tra espressività scientifica e ispirazione creativa.
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