A Pitti Fragranze 11 c’è stata la fine del mondo
Preparate gli occhiali a schermo totale, i giubbotti di salvataggio e i vostri generi di prima necessità!
Pare che il mondo stia per finire, una catastrofe di proporzioni gigantesche spazzerà via ogni forma di vita! Salutate i vostri cari e incrociate le dita per una fine rapida e indolore. Oscure nubi minacciose si sono abbattute quest’anno su Pitti Fragranze 11, portate dal più insospettabile dei messaggeri. Etàt Libre d’Orange, istrionico marchio che da tempo ci ha scioccati, ammaliati, catturati con creazioni spesso vietate ai minori di diciotto anni, in questi giorni ha dato la notizia dell’imminente fine del mondo. Pare, inoltre, che un informatore segreto abbia comunicato che restano solo cinque settimane, sei giorni e una manciata di ore. Etàt Libre d’Orange, ricevuta la notizia, non si è lasciato scoraggiare e ha chiesto a Quentin Bisch di creare La Fin du Monde, spiazzante novità del brand parigino più irriverente degli ultimi anni.
Che profumo ha l’apocalisse? Beh, che domanda, ovviamente di pop corn! E poi di luce e lampi, tuoni e fulmini, polvere da sparo e cori angelici. Quindi per non farvi trovare impreparati eccovi qualche consiglio: munitevi di una copia della Guida Galattica per Autostoppisti, dell’immancabile asciugamano e magari di qualche goccia di La Fin du Monde per portare con voi un po’ del mondo che state abbandonando.
Versate il profumo sul polso, chiudete gli occhi, e preparatevi ad annusare un giro finale intorno alla Terra: appare un’onda verde mediterranea di semi di carota e cumino che disperdono i loro sentori al vento e si confondono con il profumo confortante del sesamo e del pop corn; dal Madagascar si alza il pungente pepe nero polverizzato nel cuore floreale di fresia e iris; il vetiver di Haiti ci dà il benvenuto tra gli odori tropicali assieme al sandalo e dopo tanto sudare ci aspetta l’abbraccio muschiato dell’assoluta di gemme di ambretta. Vi siete commossi? Abbandonatevi allora alla soavità avvolgente e aromatica dello storace e dell’assoluta della radice di iris. Ma bando alla nostalgia, ormai si parte e la miccia è stata accesa. Non sentite odore di polvere da sparo?
Ormai manca poco allo spettacolo e cercate di assicurarvi un posto presso Il Ristorante alla Fine dell’Universo, da cui dicono che la vista sia superlativa. Ma se non volete ancora scappare via da questo nostro vecchio mondo e siete però almeno curiosi di annusare il profumo de La Fin Du Mond correte a sentirlo, prima che sia troppo tardi. E non dimenticate il kit di sopravvivenza!
P.S.: A Pitti Fragranze 11 sono stati presentati anche i Fueguia, giunti direttamente dalla fine del mondo, la Patagonia… ma questa è un’altra storia.
(Anna Volpi e Gabriela Guidetti)
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Spiazzante come tutti i profumi del marchio. In cima, si sente davvero il popcorn e sul fondo l’odore acre della cordite. La partenza è evanescentissima, quasi inesistente, per fortuna matura con il passare delle ore, acquista forza e carattere… e finisce bene.
A me piacciono molto i titoli di testa dove si avverte distintamente la carota. Quelli di coda decisamente no. L’happy end è tutto sbagliato.