7753. Histoires de Parfums cattura l’essenza dell’eterno femminino
Marcel Duchamp, Eugène Bataille, Malevich, Salvador Dalì, Andy Warhol, Botero, Basquiat, Robert Rauschenberg, Keith Haring, Banksy… Forse in preda a un delirio di onnipotenza o spinti dal desiderio di emulare l’autore, sono tanti gli artisti che hanno posato lo sguardo sul volto criptico della Gioconda e ne hanno ridisegnato i contorni con l’illusorio tentativo di svelare il suo enigma.
Una lunga lista, che recentemente vede aggiungersi un altro nome. Questa volta però non si tratta di un artista della tela ma di un profumiere – Gérald Ghislain – con la mania di mettere in bottiglia periodi storici, poemi, opere liriche, dipinti e lo spirito di personaggi che hanno lasciato un segno nel passato.
Dopo la parentesi blu di Ceci n’est pas un flacon bleu – omaggio a Magritte declinato in cinque fragranze sature di accordi astratti – il fondatore di Histoires de Parfums arricchisce il suo Louvre in bottiglia, già composto dai ritratti di Mata Hari, Colette, George Sand e Eugenia de Montijo, con quello della Monna Lisa: l’opera in eau de parfum si intitola 7753, come le dimensioni del capolavoro vinciano (olio su tavola 77 x 53 cm).

“Inquieto incontro di tuberosa e di edera, di vetiver e legno di sandalo sotto un velo di note agrumate. Enigmatico e sensuale, a un tempo stesso luminoso e intenso – questo è il profumo di un sorriso, di uno sguardo, dell’estasi.” Histoires de Parfums
La “poser” più celebre della storia dell’arte diventa quindi un profumo, ma non sono tanto le sue fattezze a ispirare la nuova composizione firmata Histoires de Parfums quanto l’eterno femminino che incarna da secoli e quell’inspiegabile potere di trascinare orde di ammiratori al suo cospetto; un fascino che in 7753 si traduce in un gioco di ombreggiature e sfumature sospese nel tempo dentro cui si riflette magnificamente il mistero della nobildonna fiorentina.
Lo sguardo ambiguo, il sorriso sfuggente, la posa delle mani. La piramide di 7753 si sofferma su questi tre dettagli della Gioconda, conferendogli vita e movimento attraverso una perfetta combinazione di chiaroscuri che provoca lo stesso incantamento suscitato dal dipinto.
L’apertura della fragranza – verde e luminosa – sarebbe piaciuta a Leonardo. Non è ammiccante, cattura l’attenzione ma in modo sottile, quasi ambiguo: un “effetto Monna Lisa” ottenuto mescolando un accordo di edera, note di bergamotto e un distillato di bacche di Ma Khaen (spezia originaria del Laos dai sentori agrumati di mandarino).
Se lo “sguardo” della fragranza è indecifrabile, dettaglio che la rende alquanto affascinante, il suo “sorriso” è un capolavoro di nuance magnetiche che rapiscono l’olfatto. Gli accordi di cuore destano meraviglia con la bellezza intensa dell’eliotropio e della tuberosa: un bouquet iperfemminile, sublimato dalla nota fruttata del fico d’india e da un tocco solare di fiori d’arancio, che si lascia contemplare per molte ore, prima di “sciogliersi” tra le mani della Monna Lisa.
Semplice, eppure ricco di dettagli, l’epilogo della Gioconda di Histoires de Parfums sembra “disegnato” con la tecnica dello sfumato leonardesco: è asciutto, fermo, maschile, ma sulla pelle risulta morbido e delicato, quasi sfocato; per realizzato il Naso si è avvalso delle tonalità legnose del vetiver, del legno di sandalo e del muschio di quercia.
Con 7753 l’intenzione di Gérald Ghislain era di creare un femminile senza tempo, la sua bravura è stata quella di esserci riuscito senza ricorrere alla retorica dei floreali classici. Genial!
Piramide olfattiva 7753 – Histoires de Parfums
Note di testa: bergamotto italiano, accordo “edera”, bacche di Ma Khaen
Note di cuore: tuberosa, fico d’India, eliotropio
Note di fondo: vetiver, legno di sandalo, muschio di quercia
Concentrazione e formato 7753 – Histoires de Parfums
Eau de Parfum – 15 ml, 60 ml, 120 ml
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Dove si può acquistare? A Genova
Ciao Emanuela, certamente. Entro lunedì ti indichiamo qui sotto ai commenti una profumeria concessionaria nella zona di Genova.
A dopo!